In Basilicata il tempo è una tradizione antica, per questo scorre così piano che tutto sembra immobile.
Resta sospesa in un luogo incastonato nel tempo, come se la pioggia insistente che la bagna senza sosta avesse steso un velo di immortalità su quella terra.
Non è una semplice pioggia: è la cazzamala, tanto crudele e mortifera da portare con sé gli anziani della città ogni volta che scroscia ruvida e grumosa nella stagione in cui è più intensa.
Nala è testimone degli avvenimenti di queste terre, cammina tra quelle strade grigie e la malinconia della pioggia finisce per contagiare anche lei e i suoi pensieri.
La saggezza antica della zia le insegnerà quanto siano inutili gli addii, e lei lo capirà quando dovrà dire addio alla sua storia sbagliata.
Nala, però, non si lascia abbattere, è pronta a ricominciare. Lei è come la cazzamala, resiste sopra ogni cosa.
Tradizioni, riti e rituali costellano quest’opera dal forte sapore introspettivo.
Lo stile di Maria Bochicchio, è disteso e intenso, si sofferma sul dettaglio, sul particolare insolito, su ciò che soltanto un occhio attento e sensibile può cogliere.
Non resta che lasciarsi guidare da Maria Bochicchio: con la sua mano sicura insegnerà anche al lettore a danzare sotto la cazzamala.